Editore: Salani, Anno di pubblicazione: 2021; Pagine: 224; Prezzo di copertina: 15,00
Torno a scrivere dopo qualche tempo – e superate le traversie di questi mesi – per parlare di un romanzo divertente, scanzonato, irriverente, sicuramente originale … in perfetto stile Rosa Mogliasso.
Amanda è un’autrice di gialli, “cinquant’anni suonati, una figlia che viveva a Londra, l’ex marito risposato, l’attuale convivente in fissa senile per il tango argentino, una decina di libri pubblicati – con conseguente esaurimento di quasi tutti gli intrecci criminali possibili, senza mai raggiungere il bengodi dell’alta classifica e degli assegni a cinque zeri” e, soprattutto, tutte le mattine si sveglia con pensieri di vendetta, pensieri che generano quella “frustrazione che le faceva coltivare l’irresistibile simmetria della vendetta nei confronti del mondo intero”.
Al corso di scrittura creativa che Amanda tiene nella libreria dell’amica Agnese partecipano una selezione di personaggi un po’ scombinati, ciascuno a modo suo alle prese con la propria verve creativa, che Amanda guida come un maestro d’orchestra verso la stesura di un giallo che dà forma, voce e sostanza a quell’irresistibile simmetria della vendetta di cui ormai Amanda si nutre.
Sette corsisti (più uno) diversi per età, professione, ambizioni e motivazioni si cimentano nella emozionante sfida di creare un plot twist e dei personaggi che possano convincere il potenziale lettore nel pieno rispetto di tutte le regole del giallo, di cui Amanda è una navigata spacciatrice a colpi di gessetto rosso sulla lavagna.
Nascono così, lezione dopo lezione, a volte con fatica e frustrazione altre con inaspettato colpo di genio Piero Agnello Credenza, politico populista di destra, la moglie Gardenia, cornuta e insoddisfatta, la stagista Erica, nonché amante ormai esausta di Piero, i coniugi Fausto e Laura Agosti della Manta, il cameriere sotto copertura Jenaro e il maresciallo dei Carabinieri in congedo nonché investigatore privato Alfio Rubatto al quale spetterà l’ingrato compito di trovare l’assassino senza sapere, fino alla fine, se effettivamente il morto c’è.
L’originalità e il coraggio di questo essere originali sono la scommessa che, a mio parere, stanno alla base di questo doppio romanzo di cui consiglio la lettura anche come perfetto manuale di scrittura creativa, forte di una graffiante verve ironica, sinuosa, ben calibrata e mai scontata né banale.
I libri di Rosa Mogliasso che ho letto finora sono questo: una lettura mai deludente sempre piacevolmente confortante, capace di lasciare il segno come tutte le cose buone che a volte la vita ci regala, un viatico per chi ha bisogno di immergersi nella leggerezza anche quando c’è di mezzo un morto ammazzato.