San Francisco.

Nick è un ladro di appartamento convinto di essere il migliore nel suo lavoro. Non si fa facilmente impressionare neanche quando trova una donna morta nella casa in cui è entrato per rubare. Nel tentativo di allontanarsi inosservato finisce nella soffitta dei vicini,  Jonas, un ragazzo autistico, e  suo padre Peter. Mentre rischia di essere scoperto più volte e il suo unico pensiero è di scappare il più lontano possibile e di trovare degli altri “scalzacani” con cui fare una banda di cui essere “il solo, unico e indiscusso leader”, è testimone della difficile convivenza di padre e figlio che lui vede con distaccato cinismo senza, tuttavia,  risparmiare al lettore una vena di umorismo.

Virginia è la moglie di Jackson un costruttore edile razzista e senza scrupoli che sfrutta i suoi operai riservando un particolare malanimo nei confronti di Denzel e Samuel, due ragazzi di colore.

Denzel muore cadendo da un’impalcatura difettosa e Virginia si presenta al funerale facendo una donazione alla famiglia e provocando l’ira di Jackson. Quando finalmente si rende conto di quanto suo marito sia un “uomo piccolo, che annegava nel suo becerume di provincia”, Virginia  scopre anche che è il responsabile della morte di Denzel e minaccia di denunciarlo, ma non ne avrà la possibilità.

Denzel e il suo amico Samuel stanno facendo un picnic domenicale con le famiglie  sulle rapide dell’American River. Denzel si allontana dal gruppo e si sofferma a osservare con stupore la maestria di un pescatore mentre tenta di recuperare un pesce: “a Denzel più che una battuta di pesca iniziava  a sembrare una partita a scacchi…” All’improvviso il pescatore finisce nelle rapide e Denzel si getta in acqua senza esitazione per riportarlo a riva. Nonostante gli sforzi, l’uomo non si salva e a Denzel tocca il compito di spiegare al suo amico giornalista George, nel frattempo diventato Georgette, la dinamica dei fatti. Denzel scopre così che quell’uomo era il giudice Brian Richardson.

Brian è un giudice molto bravo e pieno di umanità che dopo l’ultimo caso, l’assoluzione di Peter accusato di aggressione dal suo vicino di casa che non sopporta le crisi di Jonas, decide di ritirarsi a vita privata perché non riesce più a conciliare il suo rigore morale con la disgrazia di “avere un figlio come quel bastardo di Nick … che sembra faccia apposta a essere un delinquente per contrastarmi”.

Quattro personaggi per quattro racconti che potrebbero leggersi ognuno per sé ma letti insieme potrebbero essere un romanzo con una struttura quanto mai originale ed efficace che regala al lettore il grande piacere di scoprire cosa facevano prima i  personaggi con un gioco di prequel che l’autore costruisce con una sapienza e una maestria encomiabili.

Proprio come il salmone che  sfida le correnti avverse, i protagonisti di questi racconti devono fare grandi salti per affrontare le vicissitudini che la vita riserva loro e si ritrovano a nuotare contro corrente per salvare la loro coscienza, per proteggere le persone che amano, per difendere la loro moralità o semplicemente per arrogarsi il privilegio di essere se stessi.

Con una scrittura accurata e profonda e dialoghi ben costruiti, ciascun personaggio è fortemente caratterizzato e perfettamente calato nella dimensione in cui il lettore lo sente combattere la sua battaglia controcorrente. Il cinismo di Nick, l’ironia con la quale Denzel affronta anche l’outing del suo vecchio amico George, la spregiudicatezza di Jackson, la delusione di Virginia e Brian, lo smarrimento di Peter, il dolore di Jessica sono immagini potenti che arrivano immediatamente al lettore. La capacità di creare ironia (il monologo di Nick o il dialogo tra Denzel e George) si mescola alla capacità di tirare fuori il dolore dei personaggi; molto interessante è il diverso punto di vista dei personaggi tra il primo e il quarto racconto: la disabilità di Jonas, che per Nick è oggetto di scherno e suscita, suo malgrado, l’ilarità del lettore, diventa il dolore di Jessica in un lungo monologo in cui esprime apprensione e paura per la sorte di suo figlio.

L’immagine di Brian che pesca sull’American River da sola vale l’intero libro per il tecnicismo armonioso con il quale l’autore riesce a descrivere ogni gesto, proiettando il lettore proprio lì, dove Brian consuma la sua ultima battaglia.

 

 

 

 

Casa editrice: Golem

Anno di pubblicazione: 2018

Pagine: 153

Prezzo di copertina: 15,00

 

 

 

 

 

UN PO' DI NOI

Siamo partiti con l'idea di segnalare libri che hanno un'ambientazione torinese attraverso recensioni, incontri e interviste con gli autori ma ci piace dare spazio a quegli autori che a Torino vivono e lavorano anche se i loro personaggi sono di Roma, di New York o di un luogo immaginario. Siccome non ci piace solo la narrativa, faremo qualche incursione dentro la Storia e le tante storie che hanno fatto la città.

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