Per leggere questo libro bisogna fare uno sforzo di immaginazione. Immaginare un software in grado di costruire una personalità che agisce sui social partendo da un algoritmo che analizza le informazioni immesse nel sistema e le modifica secondo parametri predefiniti. La proiessenza entra in contatto con persone selezionate sulla base dei medesimi gusti, interessi, attività e organizza  contatti e connessioni con tanto di messaggistica e videochiamata tra utenti che hanno a loro volta costruito una proiezione di sé.

Twins è il nome di questo prodigioso software perché la proiezione è un gemello e quello che si può  incontrare grazie al network è un’anima gemella….

Non è un libro di fantascienza ma un’intelligente e introspettiva indagine sul nostro rapporto con i social-media al tempo della crisi di Lehman Brothers che induce il lettore a interrogarsi su di una domanda: se non esiste più il vero chi può dire cosa sia il falso?

Marco Limo è funzionario di una banca d’affari di Torino alla soglia dei cinquant’anni che, insieme alla collega Letizia, si occupa anche di “pulire” la reputazione di personaggi illustri bersagliati da notizie e commenti deleteri che appaiono sui social. Il suo vecchio compagno di giochi Greg Lamberti, intanto, è stato licenziato dalla Lehman Brothers e, sulla spinta anche di un incidente condiviso quando erano ragazzini, Marco, dopo molti anni, sente l’esigenza di ricontattarlo

Il sogno di Marco di fare lo scrittore non si è mai realizzato perché la sua vita è stato un interminabile precipitare come un istante fuori controllo che lo ha portato altrove, in una dimensione nella quale “sapevo tutto, tranne chi ero” mentre Greg è costretto a frustrare le ambizioni di una grande mente dell’informatica vendendo gelati a Londra.

Insieme danno vita al progetto Twins, per entrambi una grande occasione di riscatto ma per Marco diventa anche un faccia a faccia spietato con l’altro, il personaggio virtuale, quello che l’utente dei social costruisce e nutre perché non riesce più a trovare una sintonia con la vita reale.

Tra le righe di questo libro pulsa “il male di vivere” di montaliana memoria tradotto in chiave moderna: per affrontare i dolori, le ansie, le frustrazioni che la vita ci mette ogni giorno davanti  cerchiamo rifugio nella dimensione parallela del nostro io virtuale che vive decisamente meglio rispetto alla persona che agisce nel mondo reale. Quando ci rendiamo conto che la nostra vita reale non è neanche più all’altezza di quella virtuale, essendo questa decisamente migliore, s’innesca un meccanismo perverso di alimentazione della nostra proiezione sui social e tralasciamo noi stessi e le nostre relazioni.

Il suicidio di un adolescente o dei ragazzini uccisi da un attentato kamikaze, allora, ci lasciano indifferenti e cinici perché siamo impegnati a nutrire il nostro narcisismo virtuale fatto di una proiezione migliore di noi stessi che ho lo scopo ultimo di regalarci l’illusione dell’immortalità, perché la vita virtuale rimane dopo la morte fisica. Ecco che allora non distinguiamo più cosa è vero e cosa è falso, anzi ciò che rimane è proprio la falsità (o la verità?) della proiezione del sé nelle reti sociali.

L’inizio può essere un pò faticoso per chi, come me, non è molto avvezzo al linguaggio dei social, ma la corsa di un thriller che prende la narrazione alla fine lascia il lettore stupefatto dalla facilità con la quale si cade vittima del potere illusionistico e taumaturgico al contempo dei social-media. E allora si lascia semplicemente che la vita accada …

 

Editore: Bompiani

Anno di pubblicazione: 2018

Pagine: 300

Prezzo di copertina: 18,00

UN PO' DI NOI

Siamo partiti con l'idea di segnalare libri che hanno un'ambientazione torinese attraverso recensioni, incontri e interviste con gli autori ma ci piace dare spazio a quegli autori che a Torino vivono e lavorano anche se i loro personaggi sono di Roma, di New York o di un luogo immaginario. Siccome non ci piace solo la narrativa, faremo qualche incursione dentro la Storia e le tante storie che hanno fatto la città.

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