“Siamo i nuovi poveri, quelli che devono sembrare ricchi e felici davanti a tutti: agli occhi della nuova moglie (per non farci mancare nulla difficilmente ci fermiamo al primo matrimonio) e dei figli, e poi a quelli dei clienti, che per quanto facciano di tutto per impoverirci non accetterebbero mai un avvocato squattrinato”.

 

Come va il lavoro? Benissimo. Così si risponde tra colleghi, ma non è vero, va male e ce n’è sempre meno, e bisogna sembrare ricchi e felici. Speranza, Arturo. Il nome non potrebbe essere più calzante perché Arturo, veramente la speranza non l’ha mai persa. O quasi.

Il mondo dell’avvocatura, si sa, è spietato, ma quando da dieci anni non paghi regolarmente l’affitto dello studio, paghi saltuariamente la segretaria, le cartelle esattoriali fioccano perché di pagare tasse e Iva non se ne parla nemmeno, l’Eni minaccia di toglierti luce e gas e di lasciare così i tuoi figli al freddo, l’ex moglie pretende un mantenimento che non sei in grado di pagarle, tuo figlio non può andare alla settimana bianca perché non hai nemmeno i soldi per il caffè o il quotidiano, arraffi le monetine nel salvadanaio dei tuoi figli dovresti veramente sentirti uno “sfigato”; e, invece, no, sei ancora convinto che le cose cambieranno e che prima o poi tornerà tutto come prima della crisi che ha impoverito tutti.

Poi un giorno le cose sembrano cambiare veramente: arriva quella proposta inaspettata che ti prospetta quella grossa entrata che può coprire almeno qualcuno dei tuoi innumerevoli debiti (tutti no, è praticamente impossibile).

 

Arturo è un perdente ma non si lascia abbattere, forse neanche alla fine, quando tutto ormai sembra veramente perduto, probabilmente perché dalla sua ha una buona dose di sentimenti – farebbe qualunque cosa per i suoi figli e vuol bene al suo amico Matteo anche se è depresso e sul lastrico – che lo contrappongono all’antagonista Pio, vecchio compagno di liceo ricco sfondato ma anaffettivo senza amici e senza hobby, se non quello di chiudersi in casa a guardare documentari sui nazisti, e che non si fa nessun scrupolo a sfruttare Arturo.

 

L’autore ci offre un ritratto impietoso dell’ipocrisia e dell’apparenza dietro la quale spesso nascondiamo le nostre paure e le insicurezze di una società che ci ha abituati a mostrare più che a essere. La maschera del “così è se vi pare” che dobbiamo calarci sul viso per sopravvivere al fatto di “aver perso la speranza di poter ragionevolmente, com’è stato per i nostri padri, migliorare il proprio futuro e assicurare ai figli una certa agiatezza”.

Al circolo del tennis dove devi fingere che vada tutto bene, anche se poi gli altri sono messi peggio di te, si contrappone il Bar dei Professionisti Perduti dove non è necessario fingere perché tutti sanno benissimo il motivo per cui sono lì

 

Il libro è strutturato su due piani: non c’è solo Arturo Speranza avvocato praticamente dal culo ma anche Arturo Speranza articolista per una nota rivista di diritto condominiale che può vantarsi di essere Uomo del Giorno e illudersi di essere un appagato avvocato di successo, anche se poi di fatto quegli articoli non li legge quasi nessuno. E poi c’è il festival del Condominio…la più importante manifestazione nazionale in materia di condominio.

 

Il punto di forza di questo libro è il ritmo esilarante, una corda sempre tesa dalla prima all’ultima parola, in perfetta simbiosi con un lessico essenziale, che non annoia mai il lettore proprio come non ha mai tempo di annoiarsi Arturo, incalzato dai “salti mortali” che ogni giorni deve fare per tenersi a galla per poi ammettere, senza filtri e senza falsi pudori, che “avremmo dovuto essere la nuova classe dirigente, pronta a dominare il mondo, ma anziché trasformarci nei previsti dominatori siamo diventati più che altro gente che si arrabatta per mantenere uno stile di vita che non possiamo più permetterci da un pezzo”.

 

 

 

Casa editrice: Codice edizioni

Anno di pubblicazione: 2018

Pagine: 249

Prezzo di copertina: 14,00

 

 

 

UN PO' DI NOI

Siamo partiti con l'idea di segnalare libri che hanno un'ambientazione torinese attraverso recensioni, incontri e interviste con gli autori ma ci piace dare spazio a quegli autori che a Torino vivono e lavorano anche se i loro personaggi sono di Roma, di New York o di un luogo immaginario. Siccome non ci piace solo la narrativa, faremo qualche incursione dentro la Storia e le tante storie che hanno fatto la città.

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