Una ragazzina di quattordici anni quasi quindici arrivata a Torino dalla campagna, una zia arricchita e taccagna inurbata molti anni prima, un‘amica sensibile e premurosa, un notaio affascinante e senza scrupoli, un avvocato bibliofilo e un po’ bislacco, un reverendo professore americano e due gemelle impertinenti.

Sono i principali personaggi del delicato romanzo di Desy Icardi apprezzabile per il ritmo di una commedia,  la suspense di un thriller, la freschezza di un romanzo di formazione.

Adelina vive a casa della zia Amalia e frequenta l’Istituto Maria Cristina di Savoia, una scuola per educare le ragazzine della Torino alto borghese dall’aspetto un po’ decrepito, con la sua amica Luisella Vergnano.

Non senza iniziale sconcerto e mortificazione Adelina deve fare i conti con il fatto che  “le lettere stampate sui libri le facevano paura. Osservate una per una, le lettere erano calme e tranquille proprio come i numeri, ma una volta che si univano in parole, frasi e paragrafi, ecco che iniziavano a ballare, nascondersi e sfuggire al suo controllo”. A scuola deve scontare l’umiliazione del somaro fino a quando un giorno succede qualcosa d’inaspettato: dalla carta stampata escono odori, fragranze, effluvi, nella sua mente si stagliano nitide immagini, le suo orecchie possono sentire le risate, i pianti e la musica e i suoi sensi percepiscono le perfidia, la seduzione l’inganno, le malattie e perfino la morte.

Adelina ha lo stesso dono di Santa Bibliana da Spoleto, ossia è un’annusatrice di libri.

La inusuale e spiccata capacità di riuscire a leggere testi in lingue a lei del tutto sconosciute attira l’attenzione dell’arcigno ma premuroso reverendo Kelley e dell’affabulatore e intrigante notaio Vergnano, papà della cara Luisella, entrambi stimatore di manoscritti antiche e codici cifrati ed entrambi ansiosi, anche se per fini diversi, di decifrare il famoso e ancora segreto manoscritto Voynich.

Il libro è strutturato in due tempi, almeno fino alla metà. Il 1957, il tempo di Adelina, e il 1934, il tempo della gioventù della zia Amalia arrivata a Torino da una paese dell’Alto Monferrato e ben decisa a trovare un buon partito da cui farsi seguire  tra atelier di modiste,  teatri di varietà, artisti spiantati, rampolli di buona famiglia, facoltosi ufficiali dell’esercito e giovani fascisti. Quando tutto sembra perduto, proprio dal turbolento passato della zia Amalia arriva l’ancora salvifica per Adelina.

Lo stile sobrio, descrittivo ma immediato, ricorda molto quello dei grandi classici per ragazzi senza, tuttavia, avere pretese pedagogiche. Leggendo questo libro si annusa il profumo delle storie semplici raccontate bene, quelle che arrivano direttamente al lettore senza il filtro dei sottotesti.

Desy fa viaggiare il lettore in lungo e in largo attraverso tutta la Torino che ci piace: il caffè Fiorio e il caffè Baratti, il Platti, via del Carmine, via Battisti e il quadrilatero, piazza Solferino e  i giardini Lamarmora, la ormai mitica libreria Paravia, senza dimenticare gli antiquari di via Barbaroux, i casini di via Conte Verde e la valigeria Baronio.

 

 

 

Casa editrice: Fazi

Anno di pubblicazione: 2019

Pagine: 408

Prezzo di copertina: 16,00

 

 

 

 

UN PO' DI NOI

Siamo partiti con l'idea di segnalare libri che hanno un'ambientazione torinese attraverso recensioni, incontri e interviste con gli autori ma ci piace dare spazio a quegli autori che a Torino vivono e lavorano anche se i loro personaggi sono di Roma, di New York o di un luogo immaginario. Siccome non ci piace solo la narrativa, faremo qualche incursione dentro la Storia e le tante storie che hanno fatto la città.

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