Editore: Buendia Books; Anno di pubblicazione: 2022; Prezzo di copertina: 14,50
Quando Adriano arriva nelle Valli di Lanzo e apre la vecchia casa di famiglia non immagina che ad attenderlo ci sarebbero stati i segreti di nonno Gilberto nascosti in un taccuino e appesi al muro con il vecchio Mauser tedesco.
All’ombra del primo albero secolare, un tiglio cresciuto con le generazioni passate, Adriano prende confidenza con quel taccuino e scopre, insieme agli appunti, alle annotazioni e ai ricordi della vita da forestale del nonno, disegni di alberi e storie … e quel misterioso acronimo A.M. al fondo della pagina.
Nel taccuino di nonno Gilberto ci sono otto storie come otto sono gli alberi monumentali, uno per ognuna delle otto province piemontesi, e sono storie impastate di persone, di guerre, di lutti, di fatiche, di distruzione e di rimpianti ma anche di speranza, di riscatto, di resilienza, di sogni realizzati e di amore.
Ogni storia narrava qualcosa di vero, lo sentivo, ne ero certo; alberi, luoghi e credo anche nelle vicende. Da ognuna potevo trarre un ammonimento, un presagio, un insegnamento …
Sono storie costruite tra finzione e realtà, con un sapiente intreccio di ricordi di famiglia, storie della guerra partigiana e di leggende con cui Cristina riesce a costruire un affresco potente e delicato che si legge con il piacere sublime che solo le buone storie e la buona scrittura possono dare.
Anche Adriano riuscirà a trovare in quelle storie le risposte che cerca e alla fine a scoprire un’ultima storia, quella più bella e più intima che il nonno ha tenuta nascosta per tutta la vita ma di cui non si è mai liberato perché è la storia di quel vecchio Mauser tedesco appeso al muro.
Tornai con il pensiero alla storia: e io, che rimpianti avevo? O che rimpianti avrei potuto avere un domani? Tutto, in quelle parole portava a galla i miei dubbi e le insicurezze. Volevo tornare? O volevo restare lì per qualche tempo, per capire qualcosa di più di me stesso?
Se c’è un aggettivo che descrive questo breve libro è delicatezza. Delicatezza di storie semplici che sanno accarezzare il cuore e delicatezza di una scrittura ferma e senza ridondanze come abbiamo già conosciuto con la lettura del precedente libro di Cristina, La foresta fossile.