Torino, novembre 2006. Rosa è alla stazione di Porta Nuova, in partenza per Chivasso dove sta andando per il funerale del suo ultimo cliente. Con Aldo Rosa seppellisce anche il suo passato, cinquant’anni di marchette, e torna ad essere Piera Cavallero, nata nel 1942 a Torino.
La carriera di Rosa inizia in Vanchiglia quando ha appena tredici anni, preparata dalla madre, che lavora in casa, a fare la puttana, esattamente come la nonna. Rosa è “piccola, bionda, un seno capriccioso e un corpo adatto a dare piacere” e a sedici anni è già stata con un numero imprecisato di uomini quando scopre di essere incinta.
Questo libro ha molto da dirci su un’epoca che non c’è più perché non è solo la storia di una puttana, o meglio, è la storia di una puttana dei tempi in cui fare il mestiere era un’istituzione e non un calcolato e frettoloso mercimonio. Per gli uomini cercare Rosa non è solo la soddisfazione del bisogno sessuale ma è anche la necessità di sentirsi liberi e affrancati da ogni impegno famigliare, sociale, lavorativo e, a volte, liberi di fare del male, sottomettere, sfogare i propri istinti, liberi di essere loro stessi. E Rosa è lì, sempre pronta ad accontentare tutti. Con qualcuno, come Aldo, nascono dei rapporti, che dureranno l’intera vita e che resisteranno “ai divorzi, ai lutti, alle malattie, ai trasferimenti. Alle crisi e all’impotenza”.
La vita non è stata facile con Rosa ma lei si “è messa d’impegno” e quando decide di ritirarsi ha messo da parte una bella fortuna perché lei ha sempre praticato il suo lavoro con impegno, devozione e con grande professionalità e, soprattutto, si è sempre fatta pagare. Alla fine potrà dire ”sono stata brava”.

La storia di Rosa è una storia di emancipazione, di donna che si è fatta da sé facendo un mestiere che “non è sempre una faccenda divertente. Anzi quasi mai” ma alla fine non ha rimpianti perché a lei fare la puttana è piaciuto. Quanto è diversa la storia di Rosa dalle ragazze che negli anni duemila sono costrette a battere il marciapiede senza aver scelto e senza poterlo fare e ben lontane dal raggiungere la sicurezza economica di Rosa.
La storia di Rosa “è un percorso non replicabile, il mondo di adesso non lo potrebbe consentire”, una storia che attraversa cinquant’anni di Storia d’Italia e di Torino, dal boom del dopoguerra agli anni del berlusconismo al preludio della crisi. La Torino di Rosa è quella degli immigrati del Sud Italia e poi dei marocchini, la Torino che passa dalla malavita che ricorda ancora la còca di Pietracqua alla criminalità organizzata e alla droga e arriva depressa negli anni duemila con la crisi della Fiat.
La storia di Rosa è anche amore. Si, in fondo in questo libro l’amore è tangibile. L’amore di Rosa per il suo lavoro e per i suoi clienti svelato nei piccoli gesti, i capelli pettinati di Aldo dopo l’amore, lo scarafaggio sul muro ingoiato prima che lo veda il cliente, la meticolosità con cui controlla l’agenda per non perdere nessun appuntamento. E l’amore di Rosa per suo figlio. Quel figlio a cui Rosa ha dovuto rinunciare ma che ha sempre seguito senza riuscire (o volere) mai a rivelarsi, perché Rosa non è capace di fare la madre, d’altronde non le è stato insegnato.

Il pregio che bisogna riconoscere a Schiavone è di essere riuscito, con sapienza stilistica e grande sensibilità, a farci vedere quello che sta sotto la superficie delle apparenze. All’ombra delle donne che allevano figli, badano alla casa, sopportano mariti con i piedi puzzolenti e l’alito cattivo, ci sono donne come Rosa che possono dire con orgoglio di non lavare le mutande a nessuno e riuscire a vivere con un’intensità e una passione che spesso le altre non conoscono.Schiavone ci fa vedere una Rosa cinica, spregiudicata, cattiva, che non ha amiche e non ne vuole avere, perfetta padrona di quella dolcissima abitudine, che dà potere sugli uomini e riempie il conto in banca. Ma in fin dei conti è solo una maschera, che una volta tolta svela la solitudine di Rosa e la voglia di un altro futuro di Piera.

 

 

Casa Editrice: Guanda
Anno di pubblicazione: 2019
Pagine: 252
Prezzo di copertina: 17,00

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Siamo partiti con l'idea di segnalare libri che hanno un'ambientazione torinese attraverso recensioni, incontri e interviste con gli autori ma ci piace dare spazio a quegli autori che a Torino vivono e lavorano anche se i loro personaggi sono di Roma, di New York o di un luogo immaginario. Siccome non ci piace solo la narrativa, faremo qualche incursione dentro la Storia e le tante storie che hanno fatto la città.

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